domingo, 28 de octubre de 2007

Che bella la Ciutadella.


Una serena domenica barcellonese nel "parco della Ciutadella" e' proprio quello che ci vuole per staccare un po la spina e godersi la semplicitá delle piccole cose.


É un posto incantevole dove una volta che c'entri puoi lasciare la fantasia che corra da una parte all'altra del parco alla ricerca della sua piu consona allocazione: gente intenta a ballare capoera, gente che si cimenta con diablo, birilli, palline, ragazzi che si esibiscono con chitarre e tamburi, musiche spagnole, messicane, cubane, musiche orientali, poi ci sono i flauti le armoniche, un timido violino.
I bambini che saltano la corda, chi gioca a nascondino, chi semplicemente si gode il suo panino. Ragazzi, ragazze, signori, signore, anziani e bambini sono i protagonisti di un'incredibile palcoscenico multiculturale. É la Barcellona che piu mi piace...multiculturale e libera.
C'e' chi come me, seduta ai piedi di un albero se ne sta tranquilla a leggere il suo libro lasciandosi distrarre dalle esibizioni piu matte e a immortalando gli istanti piu significativi...poi un braccio teso, mi tira, mi coinvolge, prova a farmi ballare la capoera...un disastro! tante mani strette, tanti nomi: Joaquim, Andres, Mireia e altri. Abbiamo mangiato cus cus e bevuto thé, abbiamo suonato, cantato e ballato...ci siamo divertiti!Poi "el calar del sol", atmosfera rilassante, poche chiacchiere, bei sorrisi...mi alzo, mi guardo intorno, saluto tutti...Hasta luego chicos! Espero veros otra vez!
Poi una bella passeggiata, ed eccomi a casa! É stata una bella giornata!




lunes, 15 de octubre de 2007

La mente...non mente.


"Secnodo un pfrosseore dlel'Unviesrità di Cmabrdige, non imorpta in che oridne apapaino le letetre in una paolra, l'uinca csoa imnorptate è che la pimra e la ulimta letetra sinao nel ptoso gituso. Il riustlato può serbmare mloto cnofsuo e noonstatne ttuto si può legerge sezna mloti prleobmi. Qesuto si dvee al ftato che la mtene uanma non lgege ongi ltetera una ad una, ma la paolra nel suo isineme. Cuorsio, no?"

miércoles, 10 de octubre de 2007

Fuori dalla rete, la lucania per la Birmania.

Spiacente di non poter essere presente fisicamente, sicuramente lo saró con il cuore e con la mente.
Spero che ci sia grande affluenza e per questo voglio dare il mio piccolo contributo a quest'iniziativa riportando alcune righe di un'intervista fatta ad un monaco birmano, perché tutti capiscano l'importanza della nostra solidarietá, di ogni gesto e iniziativa e che non siano restii ad esprimerla!
Voglio fare i complimenti alla blogosfera lucana per essersi dimostrata attiva e efficace.

Parla un monaco: "non ci dimenticate"

Vi é arrivata notizia delle "magliette rosse", la mobilitazione mondiale per la vostra causa?
"Per molti di noi comunicare con l'esterno é quasi impossibile, solo la televisione danese Democratic voic of Burma riesce a trasmettere qualche immagine. Il regime blocca i siti, chi ha accesso alla rete deve firmare un "certificato di non pericolositá politica". Prima di parlare con lei con avevo idea di quanto grande fosse l èco della nostra protesta: É UNA COSA CHE CI DÁ UNA GRANDE FORZA. IL POPOLO VUOLE GIUSTIZIA, IL MONDO CONTINUI AD AIUTARCI".

martes, 9 de octubre de 2007

La storia siete voi.


Oggi e`il giorno dell'anniversario dell'esecuzione del Comandante Ernesto Che Guevara da parte dell'esercito boliviano (1967) .
Tutte le grandi parole e le infinite lodi sono insufficienti per definire la sua persona: un personaggio che cambió il mondo con i suoi ideali, alcuni dei quali si fecero realtá e altri per i quali milioni di persone, ancora oggi, 40 anni dopo la sua morte, lottano giormalmete.

Con tanta commozione,voglio ricordarlo con le sue parole, chiedendovi anticipatamente scusa per eventuali errori nella traduzione dei versi.


Da un intervento all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, 11 Dicembre 1964:
"He nacido en la Argentina; no es un secreto para nadie. Soy cubano y también soy argentino y, si no se ofenden las ilustrísimas señorías de Latinoamérica, me siento tan patriota de Latinoamérica, de cualquier país de Latinoamérica, como el que más y, en el momento en que fuera necesario, estaría dispuesto a entregar mi vida por la liberación de cualquiera de los países de Latinoamérica, sin pedirle nada a nadie, sin exigir nada, sin explotar a nadie".
"Sono nato in Argentina; non e' un segreto per nessuno, sono Cubano e sono anche Argentino e se non si offendono le illustrissime signorie latinoamericane mi sento estremamente patriota di qualsiasi paese latinoamericano come colui que con tutto se stesso e nel momento in cui fosse necessario, sarebbe disposto a sacrificare la sua vita per qualsiasi paese, senza chiedere niente a nessuno, senza esigere niente, senza "far esplodere"nessuno"

Da una lettera ai suoi figli:
"Crezcan como buenos revolucionarios. Estudien mucho para poder dominar la técnica que permite dominar la naturaleza. Acuérdense que la revolución es lo importante y que cada uno de nosotros, solo, no vale nada. Sobre todo, sean siempre capaces de sentir en lo más hondo cualquier injusticia cometida contra cualquiera en cualquier parte del mundo. Es la cualidad más linda de un revolucionario".
"Crescete come buoni rivoluzionari.Studiate cosi tanto da poter dominare la tecnica che vi permetta dominare la natura.Ricordate che la rivoluzione e' quello che conta e' che ognuno di noi da solo non vale niente.Soprattutto siate sempre capaci di sentire nel vostro profondo qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque in qualsiasi parte del mondo. Questa e' la qualitá piu pura di un rivoluzionario.

Da una lettera a Fidel Castro:
«Toda nuestra acción es un grito de guerra contra el imperialismo y un clamor por la unidad de los pueblos contra el gran enemigo del género humano: los Estados Unidos de Norteamérica. En cualquier lugar que nos sorprenda la muerte, bienvenida sea, siempre que ese, nuestro grito de guerra, haya llegado hasta un oído receptivo, y otra mano se tienda para empuñar nuestras armas, y otros hombres se apresten a entonar los cantos luctuosos con tableteo de ametralladoras y nuevos gritos de guerra y de victoria.»
"Tutta la nostra azione e' un grido di guerra contro l'imperialismo ed un clamore per l'unitá dei popoli contro il grande nemico del genere umano: glii Stati Uniti d`America. In qualsiasi posto ci colga la morte, sia benvenuta, sempre che, questo nostro grido di guerra sia arrivato fino ad un udito recettivo, e si tenda un'altra mano per impugnare le nostre armi, e altri uomini si apprestino ad intonare canti luttuosi con suoni di mitraliatrici e nuovi gridi di guerra e di Vittoria"
Per tutti quelli che ci credono veramente, hasta la Victoria....siempre!




martes, 2 de octubre de 2007

Libertá: posso scriverlo. In Birmania: non piú.

Vignetta di Giulio Laurenzi pubblicata oggi sul "Quotidiano della Basilicata".
Per una Birmania libera e pacifica, contro il regime crudele e armato, mi associo alla globosfera lucana e sono contenta di scorgere tra le righe nomi amici.
Contro la violenza sempre e ovunque, soprattutto a Myanmar.

Consumata un po dall'umiditá, un po dal fumo che vaga nella mia stanza, c'e' appesa una poesia che parla di libertá. É bella...ah se tutto il mondo ci credesse!!
Voglio dedicarla al popolo birmano.



Libertá

Sui miei quaderni di scolaro.
Sui miei banchi e sugli alberi
Sulla sabbia e sulla neve
Su tutte le pagine lette
Su tutte le pagine bianche
Pietra, sangue, carta, cenere
Io scrivo il tuo nome

Sulle dorate immagini
Sulle armi dei guerrieri
Sulla corona dei re
Sulla giungla e sul deserto
Sui nidi, sulle ginestre
Sull'eco della mia infanzia
Io scrivo il tuo nome

Sui prodigi della notte
Sul pane bianco dei giorni
Sulle stagioni promesse
Su tutti i miei squarci d'azzurro
Sullo stagno sole disfatto
Sul lago luna viva
Io scrivo il tuo nome

Sui campi sull'orizzonte
Sulle ali degli uccelli
Sul mulino delle ombre
Su ogni soffio d'aurora
Sul mare, sulle barche
Sulla montagna demente
Io scrivo il tuo nome

Sulla schiuma delle nuvole
Sui sudori dell'uragano
Sulla pioggia fitta e smorta
Sulle forme scintillanti
Sulle campane dei colori
Sulla verità fisica
Io scrivo il mio nome

Sui sentieri ridestati
Sulle strade aperte
Sulle piazze dilaganti
Sul lume che s'accende
Sul lume che si spegne
Sulle mie case raccolte
Io scrivo il tuo nome

Sul frutto spaccato in due
Dello specchio e della mia stanza
Sul mio letto conchiglia vuota
Sul mio cane goloso e tenero
Sulle sue orecchie ritte
Sulla sua zampa maldestra
Io scrivo il tuo nome

Sul trampolino della mia porta
Sugli oggetti di famiglia
Sull'onda del fuoco benedetto
Su ogni carne consentita
Sulla fronte dei miei amici
Su ogni mano che si tende
Io scrivo il tuo nome

Sui vetri degli stupori
Sulle labbra intente
Al di sopra del silenzio
Su ogni mio infranto rifugio
Su ogni mio crollato faro
Sui muri della mia noia
Io scrivo il tuo nome

Sull'assenza che non desidera






Sulla nuda solitudine





Sui sentieri della morte
Sul rinnovato vigore
Sullo scomparso pericolo
Sulla speranza senza ricordo
Io scrivo il tuo nome


E per la forza di una parola

Io ricomincio la mia vita

Sono nato per conoscerti

Per nominarti:

libertá